Speriamo che oggi 4 giugno non diventi il 1 novembre.
NAPOLI, 3 marzo 2015
FRANCESCO Della CORTE, guardia giurata, morto durante il servizio di pattugliamento.
Ucciso da tre ragazzi nel tentativo di rubargli la pistola.
Non aveva alcun collega che gli guardasse le spalle.
SAVIO, 31 dicembre 2015 CAVA’ MANZONI
SALVATORE CHIANESE, guardia giurata, morta in una cava per mano del purtroppo famoso latitante IGOR.
Prima gli ha rubato l’arma poi gli ha sparato in testa…
Dall’ora del suo decesso, poiché anch’egli solo e senza alcun supporto in loco, sono dovute trascorrere molte ore prima che qualcuno si accorgesse della sua assenza.
CASALECCHIO, 19 febbraio 1988
CARLO BECCARI, anch’egli guardia giurata, morto mentre prestava servizio in un supermercato per mano della famigerata banda della cosiddetta UNO BIANCA.
OZZANO DELL’EMILIA, 08 maggio 2020
ANIELLO CAROTENUTO, un collega GPG, morto in un incidente stradale mentre si recava ad alta velocità in soccorso di un collega su un allarme.
Correva perché aveva fretta di dare supporto al collega su un sito in codice rosso…Il Governo ha deciso che le guardie giurate che effettuano servizio di pattugliamento siano da soli, e sui Furgoni i Portavalori si è costretti a viaggiare in due unità come se ciò che trasportano siano caramelle.
Questo perché?
Perché la nostra categoria non viene riconosciuta professione ad alto rischio.
Trasportiamo dolcetti non soldi, abbiamo un giocattolo come difesa non un’arma.
la NOSTRA VITA è superflua, non siamo dipendenti dello STATO.
INFATTI, ANCHE NOI GIURIAMO SUL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.
Ma questo è di poco conto.
Se così non fosse saremmo quotati di più e un CCNL scaduto il 31/12/2015 si sarebbe rinnovato in automatico.
ROMA 26 marzo 2012
MIRIAM SERMONETA guardia giurata, morta suicida perché non riusciva a vedere un futuro roseo.
Morta di STRESS CORRELATO
Molti potranno dire che non episodio c’entra nulla con le morti sul lavoro…
Secondo noi, al contrario, non è così.
Infatti, non si muore solo in fabbrica perché un salvavita non funziona.
Non si muore solo perché un gancio non ti sostiene…
Non si muore solo per il più tradizionale degli infortuni.
Si muore anche perché il lavoro che tu ami, ti porta a morire perché le istituzioni o i datori di lavoro, che
Per legge dovrebbero proteggerti e tutelarti girano troppo spesso lo sguardo verso altri interessi.
Costo dimenticano che la guardia giurata difende e tutela i beni privati e i beni pubblici!!!!
Lo stesso Stato, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, sembra non curarsi di NOI
Noi che siamo lavoratori che lavorando rischiamo di essere non solo aggrediti, ma talvolta anche uccisi.
Fatti fuori anche brutalmente perché siamo ostacolo all’obiettivo del malvivente e nessuno ci guarda le spalle.
E tutto per un misero stipendio che non ci permette di vivere serenamente.
Ricordiamo il 7 maggio 2021, anche nella nostra cara Bologna, una guardia giurata in servizio sui portavalori si è visto puntare una pistola contro (per fortuna caricata a salve).
Il malvivente non ha pensato un secondo a scaricarla su di Lui… e lo Stato? E le aziende?
Lo STATO ha deciso di tagliare sul personale, sulla SICUREZZA… le aziende risparmiano sulla sicurezza!
SICUREZZA non vuol dire Salvavita, sistemi di sicurezza alle macchine , ma anche più organizzazione nel sistema di lavoro…
Sicurezza significa più dignità iniziando da una giusta e equa retribuzione.
Come sancito tra l’altro dall’art. 36 della costituzione…
OGNI LAVORATORE DOVREBBE RICEVERE UNA GIUSTA RETRIBUZIONE IN BASE
ALLA TIPOLOGIA E ALLA MOLE DI LAVORO E CHE PERMETTA DI VIVERE
CON DIGNITÀ LUI E LA SUA FAMIGLIA.
VERGATO 01/06/2021
ANTONIO CORIGLIANO guardia giurata, morta in un incidente stradale mentre tornava in sede per poi tornare a casa, dopo una lunga notte trascorsa alla guida della sua Panda con ore di lavoro alle spalle, per poter raggiungere uno stipendio decente e il pensiero di coprire l’intera zona non lasciando clienti insoddisfatti.
Perché se il cliente non riceve il controllo è colpa della guardia giurata.
Oggi, anche in periodo PANDEMIA, altri colleghi sono morti perché qualcuno ha pensato a risparmiare sui Dispositivi di Protezione Individuale affidandosi al caso o alla responsabilità del singolo lavoratore.
Si parla di morti per cause particolari stupendosi assai spesso dell’età dello sventurato; ma non si pensa ai lavoratori che vengono vessati e non gratificati e che alla fine sono distrutti psicologicamente dalle responsabilità.
È sempre più frequente che a causa dei mancati riconoscimenti alcune GPS giungano a decidere di togliersi la vita: sì, si uccidono, per eccesso di responsabilità non condivise con alcuni e con nessuno che li sostenga nella quotidianità.
Vogliamo Sicurezza, vogliamo DIGNITÀ,
Non vogliamo morire di lavoro.
SONO CINZIA GARZIA GUARDIA GIURATA, e non voglio che il mio nome o il nome di altri colleghi, si aggiungano a una lista già lunghissima.
Perché il lavoro deve essere VITA E NON MORTE.
