2 parte
L’UNIONE EUROPEA, costituisce un eccellente moltiplicatore delle opportunità di lavoro e controlla i sistemi normativi che lo regolamentano.

Per questo motivo i lavoratori di AIR ITALY a fine novembre 2021 si sono presentati presso la sede di Bruxelles per ottenere un appoggio, una maggior tutela per quanto stava accadendo e per chiedere di interagire con la Società.
Purtroppo non si è ottenuto molto o ciò che si desiderava.
La Compagnia aerea e ogni suo portavoce ha sigillato in maniera ermetica ogni possibilità di comunicazione.
La lotta dei lavoratori nonostante tutto non si è fermata, ha proseguito in tutte le direzioni e seppure all’orizzonte si intravedeva un periodo buio, è andata avanti autofinanziandosi
I professionisti delle Compagnie Aeree italiane vedono l’UE corresponsabile della progressiva degenerazione del Comparto del trasporto Aereo e ne riconosce le concause della disoccupazione dei tanti lavoratori qualificati riconosciuti come ambasciatori del Made in Italy nel Mondo
LA C.D. DEREGULATION del trasporto aereo avrebbe dovuto svolgere un ruolo determinante anche per le compagnie italiane che nel frattempo messe a competizione con le Compagnie Straniere Low cost sono fallite.
In alcuni Paesi vi sono norme di controllo di vigilanza con regolamentazioni, in Italia questi controlli sono carenti o fermi a un periodo di oltre 20 anni.
La concorrenza nel trasporto aereo in Italia è stata totalmente alterata da finanziamenti destinati alle compagnie low cost per incentivare un turismo intercontinentale.
Il raggiungimento degli obiettivi di vendita derivano da strategie commerciali aggressive spesso a sfregio delle politiche del lavoro e dai vantaggi fiscali del Territorio di origine.
Pertanto, in assenza di organi di vigilanza accurati, in assenza di regolamentazioni ferree e adeguate; si è permesso la crescita e il propagarsi delle compagnie estere nel nostro paese e la scomparsa di tante Aziende storiche Italiane: MERIDIANA/AIR ITALY, ALITALIA, OLTRE A NORWEGIAN ITALIA, ERNEST, LUKE AIR, contrariamente a quanto accade all’estero dove il sistema funziona.
Si auspica che l’UE si assuma le Sue responsabilità e provveda quanto prima a trovare una soluzione per questi lavoratori, oggi AIRITALY domani potrà interessare l’intero comparto mondiale, come dimostrano gli eventi odierni.
Come? Riconoscendo una procedura omogeneo per tutte le compagnie in caso di chiusura nel rispetto dei diritti costituzionali.
Obblighi e verifiche periodiche per le aziende in attivo secondo le normative sia internazionali e territoriali.
Creare degli incentivi fiscali uguali omogenei.
Parità di condizioni tra gli Stati membri della Comunità europea (art. 11 Costituzione Italiana)
Contestualmente il governo italiano nell’immediatezza deve trovare soluzioni per aiutare i lavoratori interessati che oggi sono interessati più di altri. Non facendo di questo una ferita chiusa in maniera precaria.

I 1322 non chiedono l’elemosina, ma dignità iniziando da una ricollocazione e al mantenimento delle qualifiche perché la perdita vorrebbe dire addio al lavoro tanto amato
Queste verifiche non devono tardare, perché mentre si parla, altre compagnie/società stanno chiudendo.
I fatti di oggi di ieri ci aggiornano della piena crisi del trasporto aereo.
La compagnia aerea cinese THAI, nei giorni scorsi ha effettuato un presidio ai piedi del Consolato cinese a Roma
La compagnia danese DAT (Sicilia) ha annunciato licenziamenti.
AIRITALY Continua incessantemente a manifestare ovunque.
THAI e altre compagnie come AIRFRANCE, KLM, CATHAY PACIFIC, BLUE PANORAMA, EGO AIRWAIS e AIRITALY il 26 gennaio dalle ore 10:00 alle 14:00 manifesteranno ai piedi della Regione Lombardia in via Calvani – Milano, per chiedere ammortizzatori sociali previsti per i settori in crisi dovuti alla pandemia, reintegro e ricollocazione.
I Sindacati fanno fatica a farsi ascoltare, il Governo italiano si occupa di altro e non attiva le giuste politiche per salvaguardare un settore che rappresenta il Made in Italy in Italia e all’Estero, o agisce con leggerezza , l’Unione europea non parla.

I lavoratori sono stanchi di attendere soluzioni che non arrivano, perché il loro sostentamento viene a mancare, la loro dignità non viene riconosciuta e presto perderanno anche i titoli.
I Professionisti sono stanchi di parole, promesse, vogliono i fatti!
Il futuro delle compagnie aeree italiane è in mano a chi? Ora non si sa!
Gli analisti di mercato prevedono per il 2022/2023 la ripresa del traffico aereo con l’incremento del 7/8%. Ma quali criteri di valutazione hanno mosso questi dati? Da dove derivano questi pronostici, se la fine di questa crisi è appesa a ciò che avverrà nel mondo a seguito della pandemia?
Ci auguriamo allora che ciò avvenga subito, perché vorrà dire la rinascita di tutti i settori, di tutta l’economia globale.
L’attuale Presidente ITA AIRWAIS, signor Altavilla ha prospettato un piano industriale che porterà oltre all’ampliamento della stessa ITA, anche al reintegro dei tanti lavoratori AIRITALY,

LE informazioni che giungono sono che il presidente di ALITALIA (ITA AIRWAIS oggi)oltre a occuparsi di essa, si sia attivato a una campagna promozionale che trovi altri imprenditori disposti a investire per la rinascita del trasporto aereo e abbia depositato al MIMS il progetto.
Certo sono belle idee, ma ogni progetto richiede tempo e i 1322 lavoratori non ne hanno, non possono subire continue beffe.
A beffare i lavoratori ricordiamo sono stati: lo STATO italiano perché dorme e non si è adoperato adeguatamente nel riconoscere ammortizzatori sociali nonostante le scorrettezze della società.
I Soci della Società responsabili del disastro industriale e sociale di Air Italy non presentando la domanda di cassa integrazione. Così i lavoratori giunta la lettera di licenziamento non hanno più sostentamenti.

continua …..